Persone con disabilità visiva a scuola di primo soccorso

"In una situazione di emergenza anche una persona con disabilità visiva, se adeguatamente formata, può essere di grande aiuto e contribuire a salvare una vita”. È partendo da questa la consapevolezza che l'Uici di Torino, l'Irifor (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione) e il Sistema Emergenza Urgenza del 118 Piemonte hanno deciso di promuovere il 9 giugno un corso sulle manovre di primo soccorso e uso del defibrillatore per disabili visivi. Un percorso analogo è stato sviluppato anche in Toscana
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I 15 partecipanti con disabilità visiva hanno potuto apprendere e sperimentare in prima persona alcune tra le più importanti manovre di primo soccorso, dal massaggio cardiaco ai procedimenti per la disostruzione delle vie aeree. Una parte del corso, poi, è stata dedicata all'uso del defibrillatore. Durante il corso, che si è svolto presso i locali Uici di via Nizza 151 a Torino, i partecipanti sono stati formati da uno staff di medici e infermieri del 118. “Con le dovute precauzioni, questo strumento può essere adoperato anche da chi non vede o vede poco, poiché è dotato di una voce sintetica che guida l'utente nei diversi stadi d'intervento”, ha spiegato l’Uici di Torino.

L’evento realizzato in collaborazione con l’Unione ciechi e ipovedenti di Torino è stato per gli istruttori del 118 Piemonte un momento formativo, di alta professionalità e di confronto sulle problematiche del cittadino fragile" – ha dichiarato Ciriaco Persichilli, direttore facente funzione emergenza territoriale 118 -. "Auspico che questo non si fermi ad un evento singolo, ma sia l’inizio di un percorso a 360 gradi con il mondo dell’emergenza. Questo testimonia la sensibilità e l’apertura dei sistemi di emergenza su tutto il mondo delle fragilità e sarà sempre più importante nella gestione di una sanità rivolta al futuro”.

Siamo particolarmente contenti della collaborazione – ha aggiunto Franco Lepore, presidente Uici Torino - Iniziative di questo genere sono fondamentali, sia perché forniscono una formazione sanitaria di base, utile a tutti in casi di emergenza, sia perché aiutano a ribaltare alcuni stereotipi. Il disabile, cioè colui che nell'immaginario collettivo ha bisogno di aiuto, può, alla prova dei fatti, essere di grande aiuto agli altri." 

Concetto e punto di vista condiviso dalla Federazione regionale delle Misericordie della Toscana, che nel mese di maggio ha promosso un corso di formazione sul primo soccorso rivolto a persone cieche e ipovedenti. La Federazione ha già formato 45 formatori in grado di guidare questo percorso per abilitare persone con disabilità visiva alla pratica delle manovre del BLS (basic life support), come rianimazione cardiopolmonare e disostruzione delle vie aeree.

Il progetto è nato nel 2003 alla Misericordia di Prato per rispondere ad una richiesta dei soci dell’Unione italiana ciechi, ma da quest’anno viene esteso a tutta la regione. I partecipanti riceveranno un manuale in braille corredato di tracce audio per essere accompagnati nei percorsi di apprendimento, grazie anche al coinvolgimento dell'Unione Italiana Ciechi della Toscana. Il 21 maggio scorso, hanno partecipato anche 8 Confratelli delle Misericordie della Lombardia, con la volontà di ripetere quello che si sta facendo in Toscana.

Ma non solo in Piemonte ed in Toscana vengono organizzati corsi di formazione per persone con disabilità visiva sulle manovre di primo soccorso, grazie soprattutto all'impegno dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, ma anche in altri territori, tra cui l'Emilia Romagna ed il Lazio e nelle prossime settimane anche in Sicilia. 

Fonte: Quotidiano SanitàRedattore Sociale, UIC, Redazione

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