#NienteDiSpeciale: Abili a proteggere intervista Susanna Balducci

#NienteDiSpeciale prende il via oggi con l'intervista a Susanna Balducci, responsabile della Pianificazione speciale e della sala operativa della Protezione civile della Regione Marche

La redazione di Abili a proteggere ha incontrato ad Ancona, nella sede regionale della protezione civile, Susanna Balducci, responsabile della Pianificazione speciale e della sala operativa della Protezione civile della Regione Marche. Pubblichiamo di seguito un estratto dell'intervista.

La Regione Marche ha sviluppato iniziative dedicate alla disabilità e alla sensibilizzazione dei Comuni su questo tema?

Sin dal 2004 e poi successivamente nel 2007 e nel 2011, poiché la regione Marche è stata interessata da alcuni grandi eventi, ci siamo dedicati all'organizzazione anche dell'accoglienza disabili, in particolare nel 2009 la Consulta Regionale per la Disabilità ci ha richiesto un supporto per attività formative ed esercitative. Quello di cui andiamo un po' più fieri è probabilmente l'attività che abbiamo realizzato con la Lega del Filo d'Oro, il centro di riabilitazione di Osimo: li abbiamo supportati in un processo di pianificazione durata un anno, per la rivisitazione dei loro piani di emergenza interni, che poi è culminato con un'esercitazione sul rischio sismico. Inoltre, da un paio di anni ci siamo dedicati a redigere le linee guida per "L'efficace inclusione delle persone con disabilità nella pianificazione comunale di emergenza", che vogliono essere un utile vademecum a supporto del Sindaco e della struttura comunale nel processo di pianificazione a livello locale. Il presupposto principale da cui siamo partiti, mutuando i risultati della ricerca della dottoressa Beatrice Gatto, sono state quelle di partire dal modello sociale di disabilità dell'Organizzazione Mondiale della Sanità integrato dal modello sui diritti umani e che recita "la disabilità è uno stato di salute in un ambiente sfavorevole". Questo significa che la disabilità non è un qualcosa che appartiene ad un gruppo minoritario, ma può essere una situazione che ognuno di noi può trovarsi ad avere nella propria vita, un'esperienza che può interessarlo. Il documento in questione si sviluppa secondo sette punti salienti:

  • Censimento dei dati personali, fondamentale perché individua e localizza le persone con disabilità sul territorio, individua le loro necessità e quindi permette al pianificatore di mettere in atto tutte le attività preventive per poter poi agire efficientemente in emergenza
  • Creazione della rete di supporto territoriale, che detengono i dati personali dei disabiliamministrazione comunale, anagrafe, strutture sanitarie locali distrettuali, medici di medicina generali, pediatri di libera scelta, le associazioni di categoria e gli organi di volontariato di protezione civile,
  • Centro di Coordinamento Comunale (COC) con una possibile funzione di supporto dedicata
  • Iniziative di Informazione per far conoscere il Piano di emergenza rendendolo accessibile a tutti per esempio utilizzando il sistema di scrittura braille o sui siti o con metologie audiovisive o app
  • Allertamento e comunicazione in emergenza che tengano in considerazioni le necessità delle persone con disabilità,
  • Accessibilità e mappatura di siti di accoglienza e di aree di emergenza che siano adeguati ad accogliere persone con disabilità, infine ma non ultimo, abbiamo cercato di promuovere,
  • Attività di formazione sinergica tra tutti gli operatori del soccorso e estensori della pianificazione, anche tramite esercitazioni che sono lo strumento principe in protezione civile per l'aggiornamento dei piani e per testarli.

Quindi questo documento di indirizzo pensa sia facilmente replicabile anche in altre Regioni?

Direi proprio di si, prima di tutto perché questo documento è stato redatto tenendo conto di quelli che sono i dettami di lineamenti della pianificazione, che sono correntemente in uso nel servizio nazionale di protezione civile. Inoltre abbiamo cercato di inserire nel documento i concetti di sicurezza inclusiva e la creazione di una comunità resiliente rispetto alla conoscenza dei rischi che interessa il territorio in cui vive.

In relazione agli eventi sismici che hanno interessato il centro italia tra agosto e ottobre 2016 com'è stato gestito il soccorso e l'assistenza alle persone con disabilità e quali iniziative sono state sviluppate nel post emergenza per le persone disabili? 

Dopo le scosse soprattutto del 26 e del 30 ottobre, quello che abbiamo rilevato è stato un forte incremento dell'inagibilità sia delle strutture che delle abitazioni, con la conseguente necessità di evacuazione. Quindi in questo momento c'è una forte attenzione da parte della Regione ad individuare strutture adeguate. Tutto questo lavoro è stato fatto in rete con gli attori della sanità locale, del volontariato di protezione civile, dei soccorritori, del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, del 118, professionisti del soccorso. Però questo non ci deve far fermare, ma anzi ci deve far continuare a lavorare affinché cresca la formazione sinergica di tutti gli operatori per approfondire le tematiche della disabilità e sopratutto cresca una rete di supporto territoriale per poter includere le persone con disabilità nel processo di pianificazione.

Ringraziamo Susanna Balducci per la disponibilità, per la passione che mette nel suo lavoro e per l'attenzione al tema della disabilità nell'ambito delle attività di protezione civile. 

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