Vademecum sul soccorso alle persone con autismo

Presentata la pubblicazione "Persone con disturbi dello spettro autistico (ASD) in emergenza. Vademecum per il soccorritore", elaborata nell'ambito di una collaborazione tra i VVF di Pordenone e la Fondazione Bambini e Autismo
presentazione Vademecum sul soccorso alle persone con autismo

I Vigili del fuoco hanno presentato una pubblicazione dal titolo "Persone con disturbi dello spettro autistico (ASD) in emergenza. Vademecum per il soccorritore", elaborata nell'ambito di una collaborazione con la Fondazione Bambini e Autismo ONLUS di Pordenone.

Vademecum sul soccorso alle persone con autismo :  "Persone con disturbi dello spettro autistico (ASD) in emergenza. Vademecum per il soccorritore",

Il vademecum sul soccorso alle persone con autismo è strutturato in più sezioni: dalle nozioni di base sull'autismo, alle indicazioni su come riconoscere una persona con tale sindrome e come comportarsi nel caso sia coinvolta in una situazione di emergenza.

Il vademecum è un libricino da tenere nella cassetta degli attrezzi, in questo caso nel mezzo dei vigili del fuoco, e da adoperare e consultare in caso di incendi, esondazioni, terremoti ecc. quando a essere soccorso sia una persona con autismo poco o per niente collaborativa e magari in preda a un attacco di panico che potrebbe immobilizzarlo. Sono state, inoltre, raccolte in un moschettone delle schede con le immagini dei vari scenari di soccorso per poter comunicare rapidamente con le persone con disturbi ASD. 

Durante l'incontro alla prolusione del Prefetto di Pordenone Maria Rosaria Laganà, sono seguiti gli interventi del comandante provinciale, Doriano Minisini e della presidente della Fondazione Bambini e Autismo ONLUS, Cinzia Raffin, che ha colto l'occasione per illustrare lo stato dell'arte sulla conoscenza dell'autismo, anche a livello internazionale, evidenziando come gli attuali dati dichiarino un caso di autismo ogni 68 nati. Stefano Zanut, che per il comando provinciale ha curato la redazione del vademecum assieme a un'equipe della Fondazione, si è quindi soffermato sulle ricadute operative del vademecum, illustrando alcuni casi risolti proprio grazie alla specifica formazione del personale intervenuto. Presenti all'incontro anche i vertici dei Carabinieri, della Questura e della Guardia di Finanza, oltre che rappresentanti di amministrazioni locali.

La città di Pordenone è stata una delle prime in Italia ad essersi occupata seriamente del mondo dell’autismo e dei suoi problemi. Il vademecum, a cura di Odette Copat, Marianna Filippini, Antonella Milan, Cinzia Raffin, Emanuela Sedran e Stefano Zanut, si aggiunge al protocollo di intesa firmato nel 2013 tra Prefettura, Questura, Comando dei Vigili del Fuoco, Comando dei Carabinieri, Comando della Guardia di Finanza e i più importanti Comuni della provincia di Pordenone assieme alla Fondazione Bambini e Autismo ONLUS che sancì un disciplinare di collaborazione destinato a favorire la conoscenze del fenomeno autismo fra le forze dell’ordine per meglio intervenire nei confronti di coloro che soffrono della sindrome. Il vademecum può essere utile anche per altri attori, ad esempio le forze dell’ordine, impiegate nei propri compiti istituzionali. 

schede Vademecum sul soccorso alle persone con autismo :  "Persone con disturbi dello spettro autistico (ASD) in emergenza. Vademecum per il soccorritore"

Dal Vademecum sul soccorso alle persone con autismo

Posso riconoscere una persona con autismo vedendola?

Le persone con autismo non hanno particolari caratteristiche fisiche utili a identificarle. In certi casi (non in tutti) possono manifestare atteggiamenti tali da farci ipotizzare che ci troviamo di fronte ad una persona con autismo, ad esempio:

  • impaccio motorio e una certa rigidità nei movimenti;
  • deambulazione sulle punte o andatura anomala;
  • presenza di stereotipie motorie (sfarfallii o battiti delle mani o delle dita, gesti e movimenti ripetuti, tic, ecc.);
  • difficoltà a guardare negli occhi; assenza o povertà di espressioni del volto; assenza o povertà di gesti comunicativi;
  • emissione di suoni, strilli, a volte ripetitivi o sghignazzi fuori contesto; manifestazioni verbali stereotipate (ripetere parole o frasi fuori contesto);
  • sembrare indifferenti alla presenza dell’altro o accostarsi troppo alla persona magari per osservare/toccare/annusare un dettaglio.

Può essere utile 

  • Se necessario, per facilitare gli spostamenti, accompagnare una richiesta con la promessa di un premio (se vi è il tempo e la possibilità, chiedere al familiare o al caregiver che cosa può essere motivante per la persona).
  • Rinforzare in ogni caso i comportamenti adeguati. Ad esempio, dire “bravo” con enfasi dopo che la persona si è comportata in modo corretto.
  • Scandire le azioni contando, ad esempio se la persona non si muove, contare a voce alta “1- 2-3 VIA” e poi accompagnarla fino all'uscita. Ugualmente se la persona deve essere immobilizzata con una procedura, si può dire ad esempio: “ora devo metterti il collare, conto fino al 20 ed è finito: 1, 2, …”

Perché

  • Alcune volte le motivazioni implicite di una richiesta non sono né sufficientemente chiare né sufficientemente motivanti per una persona con ASD. Allo stesso modo, “seguimi perché ci mettiamo al sicuro” può non significare nulla per alcune persone autistiche. La promessa di un premio può essere invece molto motivante.
  • Premiare un comportamento adeguato con un riconoscimento, anche sociale (“bravo!”), può in alcuni casi essere gradito alla persona e spingerla a ripetere il comportamento rinforzato.
  • Le persone con autismo possono avere difficoltà a prevedere la durata degli eventi, cosa che li mette in una condizione di ansia. Dare alle azioni e agli eventi una dimensione temporale definita, anche attraverso la strategia del contare, può favorire la collaborazione

Strategie

  • Compatibilmente con il livello di emergenza, permettere alla persona di portare con sé un oggetto d’interesse, un gioco, un indumento, una pallina o qualsiasi altro oggetto manipolabile e di suo interesse per diminuire l’ansia o distrarla.
  • Compatibilmente con il livello di emergenza, se la persona sta svolgendo un’attività gradita o di lavoro usare strategie per indicarne la fine piuttosto che interromperla bruscamente (es. metti ancora due pezzi del puzzle, contiamo fino a 3, fai ancora 3 salti). Allo stesso modo laddove possibile, ovvero dove ciò non intralci le procedure di emergenza, far evacuare la persona assieme all'oggetto con cui era impegnata (ad esempio portare via il bambino assieme al libretto che stava sfogliando).

Fonti e foto: CNVVF, Bambini e autismo, Per noi autistici, Vademecum (link pdf)

Allegati: Vademecum "Persone con disturbi dello spettro autistico (ASD) in emergenza. Vademecum per il soccorritore" (pdf)

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